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sabato 15 maggio 2010

IL PIANETA OSCURO. parte 3°

NiBIRU. Alle traduzioni dei testi Sumeri e Babilonesi in caratteri cuneiformi ad
opera del Dott.Zacharia Sitchin (Dottore Ebraico di origine Russa), abbiamo
appreso notizie circa l'esistenza di un pianeta supplementare, in aggiunta a
quelli che oggi conosciamo, che orbiterebbe intorno al Sole, ma più probabilmente
ad altra stella gemella (stella Rossa o Bruna) e, quindi, facente parte del nostro
sistema in modo indiretto, dove la stella Sole occupa un fuoco dell'ellisse che
descrivono i pianeti rotando intorno al Sole e lo stesso vale per i corpi celesti
che rotano o roterebbero intorno alla stella gemella. –







Quanto illustrato non è altro che il contenuto della prima legge di Keplero ed
essa è legge universale valida ed applicabile per i calcoli matematici ed
astrofisici relativi a tutti gli elementi dell'Universo e pertanto, vale anche
per il pianeta Nibiru se esso è effettivamente un componente del Sistema
Solare o del complesso binario come prima accennato. Percival Lowell,
morto nel 1916, è lo scienziato statunitense che fu uno dei maggiori e
perseveranti ricercatori dei Pianeti trans nettuniani. In effetti, è da qualche
tempo che è stata ufficializzata la notizia della scoperta di un dodicesimo
componente del nostro sistema planetario, ma gli elaborati scientifici
rimangono ancora in possesso della NASA (Ente Ufficiale degli Stati Uniti)
e di qualche Astronomo (V. pubblicazioni della rivista Hera) perciò ad oggi
possiamo solo basarci sulle informazioni che provengono dai Sumeri e
di conseguenza, dalle traduzioni del dott. Sitghin.



Foto Percivall Lowell



Teniamo per buona l'indicazione sumera di 3600 anni (secondo il nostro metodo temporale)
il periodo di rotazione del pianeta intorno al Sole che per la terra è di solo
di circa 360 giorni secondo il calendario lunare come è testimoniabile esaminando
quello etiope che prevede ancora oggi, 12 mesi di 29 giorni ed un tredicesimo
di soli 12 a compensazione. Da questo unico elemento, ovvero dal periodo di
rotazione del Pianeta Nibiru, si deduce che la sua orbita sarebbe molto allungata
al contrario di quella terrestre e l'estremità esterna ovvero, quella opposta al
Perielio raggiungerebbe una elevata profondità nello Spazio Cosmico.
E' probabile, ma non ancora dimostrato che questo pianeta potrebbe avvicinarsi
non poco a qualche pianeta esterno di una stella della Costellazione di Orione se non
addirittura fungere da Pianeta Navetta (ipotesi solo giustificativa delle conoscenze
egizie in merito e che verranno trattate in seguito)
tra il nostro sistema ed un altro simile.(V. Fig. n. 4)



n. 4 – Costellazione di Orione
Da un paragone tra la velocità di rotazione della terra intorno al Sole nelle
due posizioni limiti (Perielio ed Afelio) possiamo comprendere quelle
del pianeta Nibiru ed anche, con buona approssimazione, la sua massa rotante.
Dalla medesima fonte Sumera apprendiamo anche che da questo pianeta sarebbero
trasbordati sulla Terra esseri viventi a cui i Sumeri diedero il nome di Anunnaki
la cui traduzione significa "Coloro che dal cielo scendono" e


Fig. n.5 – Divinità Sumera



proprio su queste presenze, apparentemente lontane nel tempo,
è su cui desideriamo soffermarci per comparare eventi ed in base ai risultati,
tentare di arrivare a formulare una ipotesi con cui lavorare e che potrebbe aprire
la strada ad una ricerca Archeologica e Scientifica veramente finalizzata a svelare
molte constatazioni che oggi sono racchiuse sotto un manto di mistero.
(Fig n. 6 – Simbolo pianeta Nibiru)



Fig.n. 6 – Simbolo Sumero del Pianeta Nibiru


In base alle nostre limitate conoscenze e soggetti anche a castelli di carta costruiti
per giustificare comportamenti religiosi validi solo per mantenere un potere
temporale nonché occultamenti di reperti che, non rientrano nella normale
dimensione scientifica, potrebbero creare profondi dubbi nell'ambiente scientifico
e non solo, siamo portati a misurare tutto secondo il nostro metro, ignorando che
i sistemi di misura possono anche essere diversi, ma che potrebbero anche essere
compresi ed interpretati solo se comparati opportunamente a quelli nostri e non,
come succede, essere ignorati nella totalità. Così è anche per il Tempo, la nostra
suddivisione è la seguente: Alla base del sistema abbiamo l'Ora che è riferita alla
rotazione della Terra intorno al Sole considerando questa rotazione completata
in 360° come misura dell’angolo giro. Questa suddivisione, del tipo sessantesimale,
è la medesima usata dai Sumeri (per gli Accadi popolo successivo in ordine di tempo
ai Sumeri, è la stessa) dove la partizione del giorno è in 24 ore, e l'ora è suddivisa in
60 minuti primi. Il sistema è dodicesimale proprio come quello dei primi calcolatori
con sistema digitale (antecedente al MS-DOS che come i sistemi attuali sono a 16 bit)
fatto strano come coincidenza, ma non tanto inusuale se si tiene conto e veritiero che
un’orbita del Pianeta Nibiru si completa in 3600 anni, sempre un multiplo di 60
quindi di dodici ed infine, di tre. Molti attribuiscono questo fatto al numero disponibile
dalle dita delle mani e o dei piedi, in altre parole 10 per noi uomini moderni come anche,
se riferito ai Maya, il sistema matematico in uso era ventesimale ; - sembra proprio
strano che quei popoli antichi potessero usare un sistema alla cui base era la dozzina
e suoi multipli senza che ci fosse un riferimento specifico naturale anche se graffiti
preistorici molto rari, indicherebbero esseri, forse umani, a sei dita o tre per arto)
che potrebbero essere ritenuti una logica derivazione per sistemi matematici. Mentre,
al contrario, vi sono molti riscontri di esseri rappresentati con tre dita per arto che,
stranamente hanno sembianze di rettili e qualche reperto archeologico mostra anche
una doppia raffigurazione che comprende un tratto umano con estremità corredate
di tre dita ciascuna. (Fig n. 4 - n. 5 – n. 5a – n. 5b – n. 5c – n. 5d – n. 5e - Divinità Sumere)




Fig. n.5 – Sigillo Sumero


Fig. n. 5a – Divinità sumera.


Fig.5b – Rapp.ni Dogon




Fig.5c – Divinità Sumere


La figura n. 4 è la Stele della Vittoria di Naram-Sin conservata al Museo
del Louvre di Parigi. Sono visibili tre corpi celesti ragianti (Divinità) di
cui uno dovrebbe essere riferito al Pianeta Nibiru.


Fig. n. 4 – Stele della Vittoria


La figura n. 5 è un sigillo sumero con la scena di presentazione di un
personaggio al dio Shamash. Il sigillo è conservato al Museo del Louvre
di Parigi ed è datato intorno al 2300 C. La figura n. 5a è la raffigurazione
di una divinità sumera. E’ anche visibile il Pianeta alato simbolo di Nibiru.
La figura n. 5b rappresenta in primo piano una divinità sumera.
E’ visibile l’abbinamento dell’entità alata e l’estremità di un arto
che è raffigurato con tre sporgenze. La figura n. 5c è la divinità sumera Hishar.
Notare il particolare degli arti inferiori a tre sporgenze.




Fig. n. 5c – Divinità sumera Hishar ed il particolare


La figura n. 5d è la foto del dipinto di Salvator Rosa "La Tentazione di Sant’Antonio"
dove il tentatore ha una strana rassomiglianza con le entità anunnake.



Fig. n. 5d – Dipinto Fig. n. 5e - Particolare


La figura n. 5e è solamente il particolare dello stesso dipinto.

Il fatto strano è che Salvator Rosa nel corso della sua vita non poteva essere a
conoscenza dei sigilli sumeri e quant’altro proveniente da Egizi ed altri popoli
medio orientali. In tutto questo discorso, vi sarebbe anche qualche
considerazione da fare e che non è stata ancora avanzata se non come
un errore predeterminato, che attribuirebbe a conteggi fittizi gli anni
di vita dei preistorici personaggi di Israele, a detta di qualcuno, al solo
fine di esaltare la personalità dei Patriarchi di questo popolo.
Prendiamo invece atto della elencazione biblica circa i periodi di vita
degli uomini antecedenti al Diluvio in cui gli anni vissuti da costoro,
vedi Adamo e successori, rasentano i mille e consideriamo attendibile
questa informazione. Basta fare una semplice considerazione riguardante
il nostro sistema circa il computo dei periodi di vita per vedere quando
affermiamo che un uomo ha l'età di cinquanta anni, non facciamo altro
che riferirci e contare quante orbite complete la terra ha compiuto rotando
intorno al Sole e che quell'essere ne è stato testimone. Per questa ragione,
se ammettiamo veritiera l'ipotesi della presenza del dodicesimo componente
del sistema solare, troveremo molte spiegazioni ai tanti misteri che ci circondano.
Ritorniamo agli Anunnaki: questi sono definiti dai Sumeri,
abitanti del pianeta Nibiru ovvero del dodicesimo componente del nostro
sistema stellare (binario o meno) il cui periodo di rotazione riferito
al Sole è di 3600 anni indicato come uno “Shar” il cui significato è anno. –



Fig. n. 5f – Statuetta fittile – prob.le entità Anunnaka.


Orbene, se uno Shar equivale ad un loro anno e se paragoniamo la nostra vita a quella
degli Anunnaki, questi, per i popoli della Terra figurarono come Immortali e, pertanto,
divinizzati senza alcun dubbio dagli uomini di quel lontano tempo dove si aveva, come
oggi, la certezza che il Vivere di un mortale significava, con matematica certezza, il morire.
Non sappiamo quale possa essere stata la durata della vita degli Anunnaki, ma se
interpretiamo le Sacre Scritture (la Torah) secondo questi concetti, molte cose possono
cambiare circa la valutazione degli avvenimenti pre Diluvio come anche le manifestazioni
megalitiche che troviamo disseminate sul nostro pianeta e tutte, salvo qualche eccezione,
riferite agli equinozi e solstizi.


Rappresentazione di divinità alata


In questo discorso inseriamo anche manifestazioni estremamente particolari come anche
la successione di eventi che definiamo occasionali come miracoli
(esclusi dalle Sacre Scritture e, quindi se ci definiamo credenti cristiani non possiamo condividere)
ma, che però si verificano ed escludendo a priori quelli artefatti per fini di lucro e per la
sottomissione delle genti, abbiamo testimonianza di strani personaggi, strani conflitti e
tanti altri fenomeni che risultano fuori della logica corrente.
Dalle Sacre Scritture apprendiamo anche che, a seguito dell'unione di esseri diversi o alieni
con le femmine della Terra si originarono anche i Giganti (nuova razza di dimensioni superiori
a quelle degli uomini dell'epoca), e per questa ragione e per la corruzione del genere umano,
il Signore Creatore (Libro della Genesi) limitò la durata della vita a 120 anni.




Scheletro di Gigante


Risulterebbe ben chiaro che questa limitazione ovvero l’abolizione del termine “Eternità” è
solo rivolta a coloro che visitarono questa terra e non agli uomini terrestri che già erano di
per se stessi limitati e mortali quindi non soggetti all’Eternità.

I versetti in questione, per questa ragione trovano una loro giustifica solo se si riferiscono
proprio a queste presenze estranee alla Terra e, pertanto, i 120 anni, per noi significherebbero
3600x120 nostri anni lunari, tempo conseguente di vita massima per gli Anunnaki pre e post diluvio,
ma che per noi, in ogni caso, sono equivalenti ad una eternità. Secondo quest’ipotesi,
la vita Anunnaka dovrebbe equivalere ora ai nostri 432000 anni. -
Su questa base è possibile elaborare un principio di lavoro che terrebbe conto anche di un evento
dubbio e molto discusso riguardante la visita dei Magi descritti dal Vangelo di
S. Matteo dove si parla di una stella che guidò costoro fino alla stalla dove era nato il Re dei Re.
Sempre dalle Sacre Scritture (la Torah) si parla di “Figli di Dio” (la definizione “Angeli” è puramente arbitraria) che si unirono, ma una più corretta traduzione dall'Aramaico
dovrebbe corrispondere a Buona Compatibilità, con le figlie degli uomini dando origine a
nuove generazioni (uomini che sarebbero stati potenti sulla terra) ed a Giganti come prima enunciato.
- Orbene se quanto ipotizzato dovesse avvicinarsi ad una remota realtà, si giustificherebbero
le costruzioni megalitiche senza alcuna iscrizione o incisioni rupestri perché questi esseri come
anche i padri Anunnaki non avrebbero avuto bisogno di comunicare nel modo a noi noto in quanto
il loro periodo vitale, riferito al nostro, non sarebbe servito sicuramente per una comunicazione
distante nel tempo, perché ciò che per noi è un secolo o più, per questi esseri sarebbe stato
solamente una frazione di ora; quindi, esisteva una condizione di mancanza di necessità
di trasmettere informazioni nel tempo.

Da pubblicazione del Museo Americano Mt. Blanco Fossil Museum possiamo osservare
un osso femorale dal quale è possibile farsi un'idea della dimensione che questi esseri
potevano assumere.

Per quanto concerne i Giganti vi sono prove tangibili anche se i ritrovamenti europei
(Europa settentrionale) non risultano ufficializzati, mentre per alcuni ritrovamenti
americani vi sono notizie in merito.

A tal proposito vedere le pubblicazioni del Museo Americano Mt. Blanco Fossil
Museum rif.to sito internet: e la foto del femore rapportata ad un uomo del nostro tempo
(V. Fig. n. 6). -


Fig. n. 6 – Osso Femorale


Questi esseri e ci riferiamo agli Anunnaki, per la durata della vita ipotizzata in precedenza e
che riteniamo ancora come base di lavoro, avrebbero avuto la capacità di conoscenze che per
gli uomini dell’epoca saranno state al limite dell’ immaginabile, ma che, sicuramente avranno
impressionato i nostri antenati tanto da riconoscere in loro divinità specie poi se quei lontani
uomini od ominidi non potevano constatarne la morte come conseguenza della forte
differenza di tempo vivibile tra quello umano terrestre ed anunnako .

Come si è ipotizzato in precedenza, dall'unione di Anunnaki e femmine umane di
discendenza animale (processo Darwiniano), oltre ai Giganti che gli stessi Anunnaki
avrebbero usato come manovalanza, si sarebbero o sarebbero stati generati altri esseri
(Ibridi) a seguito di manipolazione genetica, più simili agli uomini con una durata della vita che,
di generazione in generazione, sarebbe rientrata nei limiti di quella terrena tanto da far accettare
ai viventi umani non modificati, il loro inserimento nelle comunità primordiali che, poi, in funzione dell'apporto genetico superiore, avrebbero organizzato inizialmente in società agricole utilizzando
tecniche d'avanguardia per l'epoca e, successivamente agglomerati organizzati tipo Città Stato,
al cui vertice sociale, per le capacità e poteri non proporzionati ai tempi, si sarebbe insediato
uno degli ibridi, discendente dei primi Anunnaki e da questi, sempre presenti, ma non visibili
da tutti, anche protetto e pilotato. - La testimonianza dell'arrivo di questi esseri esiste e ci viene
fornita dai Sumeri mentre non esiste alcuna documentazione di ritorno di costoro al Pianeta
d'origine il che lascia pensare che questi rimasero e lo sarebbero ancora oggi fra noi terrestri
in forme diverse, non visibili secondo il nostro metro, ma sicuramente capaci di influenzare le
nostre civiltà secondo i loro scopi. - Dovunque oggi troviamo segni megalitici, sicuramente vi
sarà stata la presenza di Anunnaki e loro ibridi (Fig. n.7 – n.7a - n.7b – n.7c – n.7d ).


Fig.n. 7 – Complesso megalitico


Paesaggio Peruviano


Da foto realizzate da Sebastiano Signorile - Bari


Se accettiamo queste idee propositive, possiamo non escludere che essi siano presenti anche
ai giorni nostri, ma che noi non siamo in grado di riconoscerli a causa del divario di tempo che
ci divide e che caratterizza i due tipi di vita, ma possiamo solo osservare le ricadute di certi fatti
o eventi che anche oggi si verificano e che non trovano eloquenti riscontri logici come per esempio,
i Miracoli come si è usi chiamarli, ma su questo argomento riteniamo aprire una nuova discussione
dopo altre considerazioni ed ampliamento dell'argomento.


Paesaggio Andino con mura megalitiche

Particolare della pietra con 12 spigoli

Ritornando al pianeta Nibiru ed alla sua reale esistenza di cui non dovrebbero esserci dubbi e
nell’attesa che la scienza ufficiale comunichi gli ultimi rilevamenti astrofisici, in base ai ritrovamenti archeologici di alcuni Faraoni e dipinti osservati in alcune tombe egizie, per non parlare dei popoli
del Sud America ed Asiatici, si nota una spiccata conoscenza dell’Astronomia e di particolari
specifici come quelli del sistema stellare della costellazione di Orione.

E' molto probabile che questo pianeta che per comodità di dialogo, attribuiamo temporaneamente
al sistema solare, abbia anche una seconda funzione, ovvero quella di navetta stellare che consenta l'avvicinamento a qualche pianeta di una delle stelle della costellazione avente anche esso
un'orbita allungata come quella del nostro Nibiru. - Questo probabile evento spiegherebbe
le conoscenze Egizie circa quella costellazione e la mancanza di qualsiasi presenza di residuo
umano nei sarcofagi delle tre piramidi principali e sepolture di Faraoni del periodo predinastico
pur essendosi verificati i loro regni le cui prove sono tangibili dopo i ritrovamenti archeologici attuali.
Per quanto concerne i siti megalitici come Stonehenge, dovrebbe essere facile capire che
l'insieme dei massi così posti doveva servire ad individuare gli equinozi ed i Solstizi nonché
unire anche una funzione di culto (Fig. n. 8).

Fig. n. 8 - Stonehenge


Il perché potrebbe essere in quanto proprio gli Equinozi ed i Solstizi rappresenterebbero l'unico
elemento di riferimento tra il sistema Nibiru e quello terrestre, quindi l'elemento di paragone e
calcolo per quegli esseri ibridi a conoscenza delle proprie origini, ma soggetti sempre più alle
leggi fisiche e temporali del nostro pianeta. In pratica, solo gli equinozi ed i Solstizi potevano
stabilire un anello di congiunzione tra il tempo dei padri e le nuove condizioni di coloro che,
sempre più diventavano Terrestri assoggettando la nuova forma vivente al metabolismo umano
legato alla rotazione del nostro pianeta intorno alla stella Sole. Lo stesso dovrebbe essere per
la Sfinge Egizia la cui datazione dovrebbe ricadere all'incirca verso l'anno 13000/12000 se non
prima e che dovrebbe indicare la probabile collocazione nel cielo della costellazione propria
di contatto del pianeta Nibiru con l'equivalente di altro sistema stellare (Fig. n. 9).


Fig. n. 9 – La Sfinge


Quanto stiamo proponendo è a livello di pura ipotesi confortata solamente da alcune osservazioni
di documentazioni archeologiche che sembrano inspiegabili e da comportamenti umani che esulano
dalla normale prassi di vita quotidiana, ma disponendo di opportune apparecchiature scientifiche
e di un Laboratorio chimico di ricerca organica, sufficientemente attrezzato ed in grado di analizzare
anche campioni di DNA, siamo sicuri che dal paragone delle analisi strutturali delle tracce
di DNA prelevato da reperti umani di epoca risalente al 13.000/12.000 a. C. o antecedente se
ancora siano recuperabili elementi di questo programma organico con quello di alcuni popoli
come gli Assiri, i Babilonesi, gli Egizi di epoca Predinastica e di popolazioni Nord europee con
quello di esseri umani dell'Era Moderna, si individuerebbero molte diversità strutturali che,
tramite la recente mappatura del Genoma Umano, ci indicherebbero su quali funzioni genetiche
sarà stato possibile e se esso lo è ancora oggi, un intervento estraneo che modifichi l'uomo in un
ibrido apparentemente simile agli altri, ma diverso nei contenuti. - Sulla base di queste congetture è
ipotizzabile anche che proprio i Sumeri siano stati dei diretti discendenti dei primi ibridi perché
proprio di loro si sa poco delle origine, mentre si è a conoscenza del loro modo di calcolo e della
scrittura completa in tutte le sue parti di trasformazione fonica non riscontrabile in altre
popolazioni dello stesso periodo. In pratica, essi potrebbero essere un residuo sopravvissuto
al cataclisma che va sotto il nome di Diluvio o seconda distruzione e, nello stesso tempo, essere
stati testimoni di un successivo trasbordo di Anunnaki colonizzatori che usarono altre forme di sovrapposizione con il genere terrestre che sopravvive a tutt'oggi, ma che non siamo ancora in
grado di identificare.

Forse alcuni passi biblici fanno riferimento a questi esseri chiamandoli "Figli di DIO" in modo
generico e questo varrebbe anche per i testi riferiti al profeta Ezechiele (di questo Profeta verrà
allegato un sunto storico della sua vita ed il periodo in cui operò). Su questo argomento occorrerebbe
una migliore lettura dei Testi del Mar Morto ed interpretare con maggiore accortezza, se già non
fatto dagli Studiosi Israeliti e non divulgato quanto contenuto nei manoscritti circa l’argomento che
stiamo trattando .- Qualcosa emerge dal Libro di Enoc e dal Documento di Damasco (Allegato n.1) ,
ma essi sono praticamente sottratti alla lettura pubblica ad opera di caste religiose che ritengono
pericoloso la divulgazione di taluni testi. – E' molto probabile che al successivo arrivo, gli Anunnaki
avessero trovato un nuovo genere umano, già formato ed in grado di ostacolarli nell'intento
colonizzatore del nostro pianeta che prevedeva forse, ma non troviamo al momento altra ragione
plausibile se non l'imposizione della loro volontà a tutto il genere umano .- Questo nuovo popolo
potrebbe essere proprio Israele ovvero quello che fu definito come il Vincitore.

Particolare – Testa di divinità Sumera


Scheletri di Giganti




Mura ciclopiche

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