ATLANTIDE SOTTO GHIACCIO?
Non solo Erich Von Daniken e Graham Hancock hanno ripreso le teorie di Charles Hapgood sulla mappa di Piri Reis e altre rappresentazioni cartografiche medievali e rinascimentali.
Flavio Barbiero ha infatti pubblicato il libro "Una civiltà sotto ghiaccio" in cui ipotizza che la leggendaria Atlantide si trovi sepolta sotto i ghiacci dell'Antartide. Barbiero è un ingegnere, entrato nella Marina Militare nel 1961 ha successivamente trascorso gran parte della sua carriera professionale nei centri di ricerca della Marina Militare e della NATO. Purtroppo anche lui, a metà di un libro altrimenti serio e documentato, non resiste alla tentazione di vedere nelle mappe antiche quello che non c'è mai stato.
In "Una civiltà sotto ghiaccio", oltre alla mappa di Piri Reis, sono pubblicati diversi mappamondi medievali el'autore afferma che il mondo che viene lì rappresentato è Atlantide, che è identificabile con l'Antartide. In quelle carte riconosce il Mare di Ross, la baia di McKenzie, la zona di Weddell e altre parti del continente attorno al Polo Sud. A proposito di alcune mappe afferma che si tratterebbe della rappresentazione di Atlantide/Antartide come era 10.000 anni fa, di altre dice che la raffigurerebbe addirittura nel Pleistocene (il periodo compreso tra 1.600.000 e 11.000 anni fa).
Tutto questo senza curarsi del fatto che in quelle carte compaiono chiaramente non solo nomi geografici europei, asiatici e africani, ma anche rappresentazioni di luoghi mitici come il Paradiso Terrestre, o delle tombe degli Apostoli.... Vediamo qualche esempio delle carte che rappresenterebbero Atlantide.
Planisfero tratto dalla Grandes Croniques di Saint Denis, 1364-1372. Barbiero afferma che il disegno raffigura Atlantide, quindi l'Antartide. Vi riconosce la "fitta rete di canali analoga a quella descritta da Platone".
Da notare che proprio questo era anche l'orientamento delle cattedrali romaniche e gotiche, che avevano quasi sempre l'abside rivolto a oriente. | |
Mappa Mundi di Hidgen, dell'Abbazia di Ramsey, 1350.
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Planisfero di Gervasio di Tilbury, 1236 Anche questo planisfero è basato sullo schema a T. Ma la sua peculiarità è che il Mondo è raffigurato come il corpo di Cristo, con la testa in alto, quindi a Est, le mani a Nord e Sud e i piedi a Ovest. Vediamo raffigurati i luoghi più importanti del mondo (reale e mitologico): il Paradiso Terrestre con i suoi quattro fiumi, il Monte Ararat con l'Arca di Noè, il Gange, le montagne della Cina, la terra dei Persi, l'Egitto con il Nilo e i coccodrilli, la Francia con Parigi, l'Inghilterra e la Scozia, Roma, Venezia... Anche questa mappa non tiene conto delle reali conoscenze geografiche ma rappresenta il mondo idealizzato, secondo principi filosofico-religiosi. L'originale è andato distrutto durante la seconda guerra mondiale e ora rimangono solo alcune copie di epoche successive e una fotografia. | |
Planisfero di Andrea Bianco, 1436 In questa mappa lo schema a T è meno evidente e l'area del mediterraneo inizia ad essere rappresentata in modo più accurato. Anche in questo caso però la predominanza nei luoghi rappresentati è data alle storie bibliche. Due isole mitiche sono posizionate al largo dell'Oceano Atlantico, oltre Gibilterra: la mitica Antilia e Satanaxium, l'isola dei demoni. A destra lo schema della mappa ruotato di 90°, in modo da portare il Nord in alto.. Secondo Barbiero anche questo mappamondo raffigurerebbe Atlantide 10.000 anni fa.
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Mappamondo di Giovanni Leardo, 1448 Continua la serie delle raffigurazioni simboliche del mondo, legate alle concezioni medioevali. Questa (di cui esistono altre due varianti) presenta però alcuni tratti moderni, ad esempio la forma del Mediterraneo e dell'Europa orientale è stata ricavata da portolani (mappe nautiche), certi nomi derivano dalla Geografia di Tolomeo e in alcuni particolari dell'Asia si vede l'influenza di Marco Polo. Attorno al mondo c'è un calendario degli anni 1448-1494, con la possibilità di calcolare il giorno di Pasqua. Gerusalemme continua ad essere posizionata al centro del mondo, a Nord e a Sud vediamo due zone colorate di rosso e definite inabitabili perchè rispettivamente troppo fredda e troppo calda. Secondo Barbiero anche questo mappamondo raffigurerebbe Atlantide, in questo caso nel periodo del Pleistocene. | |
Mappamondo anglosassone o cottoniano, 1025-1050 circa Più che improntato al simbolismo religioso questo mappamondo rappresenta le grandi civiltà della storia: Babilonia, Media, Macedonia e Roma. Le coste dell'Inghilterra (in basso a sinistra), della Danimarca, del Peloponneso, Francia e Spagna sono rappresentate in modo più realistico di quelle delle altre carte dell'epoca. Non è presente il Paradiso Terrestre. Contiene informazioni di natura enciclopedica, classiche e bibliche. La carta mostra le migrazioni degli Ebrei e cita Betlemme. Gog e Magog sono confinati dietro a un muro nel nord-est dell'Asia, si vedono uomini con la testa di cane e grifoni, e in Africa un leone. | |
Mappamondo di Hereford, di Richard De Bello, 1290 Secondo Barbiero "la corrispondenza con il profilo dell'Antartide pleistocenica è straordinaria. Si noti la Baia di Ross in alto a destra, la Baia McKenzie a sinistra, entrambe con il loro caratteristico profilo". Secondo gli studiosi di storia e di cartografia questo, che è il più grande planisfero medioevale sopravvissuto, rappresenta l'apice della tradizione "classica" delle carte geografiche. In alto si può vedere il Giudizio Universale, con la Madonna che prega per il genere umano. Al centro c'è sempre Gerusalemme sormontata da una immagine della crocifissione, i nomi dei luoghi rievocano i quattro imperi della storia umana, i viaggi degli apostoli e le vie dei pellegrinaggi, ma anche storie mitologiche, come quella del Vello d'Oro. Sono raffigurati e nominati precisamente anche Alessandria col suo faro, il delta del Nilo con le Piramidi,il Mar Rosso, l'India col fiume Gange e il solito Paradiso Terrestre in alto, a Est. L'immagine dell'Inghilterra e del Galles contiene rappresentazioni della Lincoln Cathedral e dei castelli gallesi costruiti di recente per Edoardo I. Inoltre sono rappresentate le rotte commerciali contemporanee in una commistione di significati sacri e profani. |
Nel libro di Barbiero sono riprodotte anche altre mappe, tutte identificate con la mitica Atlantide, in tutti i casi senza il minimo fondamento nè una prova di queste affermazioni. L'unico metodo "scientifico" utilizzato dall'autore è la somiglianza. Ma visto che comunque questi planisferi non somigliano affatto all'Antartide di oggi si afferma che raffigurerebbero l'Antartide/Atlantide di centinaia di migliaia di anni fa, addirittura nel Pleistocene. Secondo Barbiero infatti "tutti i planisferi medioevali non sono altro che riproduzioni più o meno stilizzate e adattate di antichissime carte geografiche dell'Antartide".
Quello che però è sfuggito a Barbiero è che in molte di queste carte medievali è rappresentata chiaramente, nell'emisfero sud, la mitica Terra Australis, con un grande mare che la separa dal mondo conosciuto (Europa, Asia, Africa).
Anche tutte le carte derivate dal Beatus, mostrano chiaramente la regione degli "Antipodes" all'estremo sud del mondo (il sud in queste carte è a destra), e in alcune viene chiaramente disegnato un personaggio che sembra appeso con i piedi sopra la testa (un antipode).
Dunque non è possibile che quella che secondo Barbiero è una rappresentazione dell'Antartide contenga al suo interno un'altra rappresentazione della stessa Antartide. Questi mappamondi medievali erano basati sulla fede, sui racconti bilblici e mitologici, non certo su fantomatiche carte geografiche di Atlantide conservatesi non si sa come per più di 10.000 anni e finite nelle mani dei monaci europei (di che materiale avrebbero dovuto essere fatte per durare tanto? e se sono durate tanto da arrivare ai monaci come mai non sono citate da nessuno di loro, e soprattutto dove sono finite?).
Oltretutto all'epoca in cui sono stati disegnati quei mappamondi , e questo dovrebbe far capire lo scopo, esistevano già carte geografiche più accurate che si basavano su osservazioni, misure, resoconti di viaggi. Alla metà del '300 ad esempio (all'epoca dei planisferi di Saint Denis e di Hidgen e prima di quello di Andrea Bianco) risale il meraviglioso Atlante Catalano. Il mediterraneo è disegnato in modo abbastanza corretto mentre l'Asia ha ancora l'aspetto fantasioso tipico dei mappamondi del vecchio tipo a T.
I mappamondi medievali che abbiamo visto in precedenza in questa pagina non erano realizzati da navigatori o da cartografi ma quasi sempre da monaci, all'interno delle Abbazie, per scopi simbolici e religiosi, non pratici. Rappresentavano un mondo spirituale, basato sulle Sacre Scritture e sugli insegnamenti della Chiesa, quindi ciò che ritenevano la realtà della fede e non quella geografica, tantomeno quella dell'Antartide.
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