LA CARTA DI PHILIPPE BUACHE
C'è poi una terza mappa, anche questa pubblicata da Graham Hancock nel suo libro "Impronte degli dei" (Fingerprints of Gods) come prova che l'Antartide era già conosciuta secoli prima della sua effettiva esplorazione. È quella di Philippe Buache, pubblicata sicuramente dopo il 1739 (Hancock invece dice 1737) perchè nelle didascalie è citato il viaggio del capitano Charles Bouvet che aveva raggiunto nuove terre a sud del Capo di Buona Speranza il primo gennaio di quell'anno. In effetti la carta pare assai strana,il polo Sud si trova al centro di un Mar Glaciale ed è circondato da due grandissime isole che formano un immenso continente australe. In questo caso però la somiglianza con l'Antartide è scarsissima, ma gli appassionati del mistero non si scoraggiano e arrivano a dire che questa mappa rappresenta l'Antartide prima che fosse ricoperta dal ghiaccio, centinaia di migliaia di anni fa.
Anche questa volta la verità è molto più semplice e rivela il modo di operare di questi autori di best-sellers fanta-archeologici. In questo caso ad esempio non si curano minimamente della pur evidente quantità di testo, descrizioni, didascalie, note, presenti nella carta di Buache, che se lette avrebbero spiegato chiaramente che cosa voleva rappresentare il cartografo. Inoltre tengono nascosto al lettore una informazione molto importante, il fatto che di questa carta esistono due versioni.
La prima contiene solo le informazioni reali sulle nuove terre recentemente scoperte all'estremo sud del mondo: l'Australia, la Tasmania, la Nuova Zelanda, l'isola di Bouvet con il Capo della Circoncisione, un'altra terra a sud della Terra del Fuoco (forse una delle isole Shetland).
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Nella seconda invece l'autore ha disegnato un continente immaginario (e ha scritto chiaramente conjecturée ovvero congetturale, ipotetico) unendo tra loro quelle poche parti di costa effettivamente esplorate o avvistate fino a quel periodo (disegnate in rosso), arrivando a creare così l'ultima erede della mitica Terra Australis Incognita raffigurata in tante carte e mappamondi rinascimentali.
Buache quindi non ha rappresentato l'Antartide come era centinaia di migliaia di anni fa ma ha proposto una congettura sulla forma di un continente ancora sconosciuto ma al quale i navigatori si avvicinavano sempre di più.. Volendo scherzare si potrebbe fare un paragone con quei giochi della Settimana Enigmistica in cui si uniscono i puntini misterosi per vedere "che cosa apparirà".
In particolare Buache, nel disegnare la forma della Terra Australis, si è ispirato al Mappamondo di Gerard De Jode del 1593 e a quelli di Ortelius, mentre alcune denominazioni di parti della Terra Australis (ad esempio la Terre Des Perroquets) derivano dal mappamondo di Gerard Mercator del 1541, che a sua volta, per nominare quelle terre sconosciute, citava i racconti di Marco Polo.
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Versione 1
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Versione 2
La carta, nelle sue due versioni, è doviziosa di informazioni, tutte relative a viaggi compiuti all'estremo sud del mondo conosciuto (in una pagina web c'è la trascrizione dei testi in francese e la traduzione in inglese). In particolare viene citato il capitano Bouvet, che scoprì il 1 gennaio del 1739 un nuovo territorio a sud del Capo di Buona Speranza, lo chiamò Capo della Circoncisione (il 1 gennaio è appunto dedicato a questa ricorrenza) e lo descrisse parlando di una grande montagna di ghiaccio, aspra e inaccessibile. Ma anche lui, come già Magellano con la Terra del Fuoco, non si rese conto che quella era un'isola, pensò che fosse una parte settentrionale del mitico continente australe. Nelle carte di Buache il viaggio di Bouvet è segnato in modo preciso, con le date e la rotta seguita. Inoltre sono descritti spesso gli icebergs incontrati in questi viaggi. Il Capo della Circoncisione è chiaramente rappresentato nella seconda carta e viene descritto come facente parte del continente australe.
Una terza "carta di Buache" basata sulle stesse ipotesi e congetture sulla forma che poteva avere il continente australe venne pubblicata in Inghilterra:
Nella dicitura a sinistra si legge chiaramente che si tratta di una nuova ipotesi ottenuta unendo (adjoining) le coste delle poche terre raggiunte o solo avvistate.
In questa carta è interessante notare come anche l'Australia fosse ancora inesplorata, tanto che la sua forma non è meno "congetturale" di quella dell'Antartide. La Tasmania viene disegnata attaccata al continente, così come la Nuova Guinea. La Nuova Zelanda invece viene immaginata come parte dell'Antartide e non come un'isola, segno che non era ancora stata circumnavigata.
Ma Buache non era stato il primo a raffigurare in questo modo l'Antartide a partire da ipotesi basate sulle nuove terre da poco scoperte nel sud del mondo. Questa è infatti la carta dell'emisfero sud disegnata da Jan Jansson nel 1657:
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