In pratica parliamo della Sacra Bibbia nella forma ebraica “Torak”, Cristiana e Cristiana Copta perché riteniamo che essa sia un documento che contiene tra le righe un qualcosa di pertinente con l’argomento che trattiamo.
Prima di addentrarsi nella lettura è indispensabile credere nel “Dio di Abraamo, Entità Unica ed essere il Creatore del tutto la cui volontà è l’unico e solo motore dell’Universo”.
Dopo questo necessario postulato, i libri biblici che contengono elementi interessanti per la ricostruzione storica del percorso degli esseri umani attraverso il susseguirsi dei secoli, si possono riassumere in:
Libro della “Genesi”
Libro di “Enoc”
Libro di “Ezechiele”
Libro di “Giovanni” – Apocalisse.
Come oggi non possiamo ignorare che i Sumeri erano a conoscenza della reale composizione del Sistema Solare comprensivo dei Pianeti come Urano, Nettuno e Plutone che solo negli ultimi cinquanta anni gli Astronomi contemporanei sono stati in grado di documentarci sulla loro esistenza, così non possiamo ignorare quanto gli stessi Sumeri ci hanno tramandato circa i visitatori ” chiamati Anunnaki ovvero Coloro che vengono dal cielo.
I testi ebraici, in certi casi sono abbastanza lacunosi, ma in essi sono citati due termini che sono: Nafal (gli angeli che caddero per non aver osservato gli ordini di Dio) e, nuovamente quando si parla dei loro figli o aggregati, é usato il termine Nefilim come vocabolo di non osservanza del volere Divino da parte dei Vigilanti che dovrebbero essere stati Angeli o creature preposte nel periodo della Creazione, quindi entità cacciate .
Questi concetti sono constatabili nel libro della Genesi, nonché nel Documento di Damasco di cui si è inserito un'appendice in questo testo.
Dalle notizie menzionate si evince che l'essere umano ha da sempre ignorato volutamente la probabilità dell'esistenza di altre entità al di fuori della propria e che esclude a priori l'intervento di esseri diversi che, in qualche modo abbiano la possibilità di interferire con noi uomini nella determinazione della storia.
Ci sembra esattamente presuntuosa e pericolosa questa convinzione che esclude qualsiasi presenza estranea e, per questa motivazione nessuno si attiva per studiare ed indagare per meglio conoscere, per organizzarsi e contrastare interferenze negative che si manifestano con attività che possiamo constatare come limitatrici della libertà di noi esseri terreni che paragonati al contesto in cui viviamo, siamo costretti ad oppressioni di ogni specie che non trovano riscontro negli altri generi viventi come il mondo vegetale ed animale che dalla Creazione ci furono affidati per gestirli, usarli e curarli.
E' anche vero che Le Sacre Scritture sono state occultate e manomesse per evitare che qualcuno potesse comprenderne il contenuto e contestare quanto era stato escogitato al solo fine del potere temporale unito al potere economico.
Escludiamo da questo contesto il popolo di Israele il cui fine secondo noi, sarebbe stato e sarebbe quello della divulgazione e testimonianza della Parola Divina in seno a tutta l'umanità corrotta da coloro che vigilanti non lo furono più, prodigandosi ad assoggettare la specie umana alle loro aspirazioni di potere, trasgredendo la Volontà superiore e vera Divinità che aveva voluto anche la loro esistenza.
Se adoperiamo questi concetti, le Sacre Scritture, non manomesse o suggerite con scopi miranti al solo potere temporale, acquistano un nuovo stato visivo ed interpretativo di eventi che fino ad oggi abbiamo sempre reputato non possibili o solo enunciativi di eventi catastrofici finalizzati a destare paura ed incertezze in funzione della loro strumentalizzazione, ma in realtà non è così.
Riteniamo che, al contrario, i passi biblici contengono informazioni storiche e teologiche nonché un perfetto codice di comportamento regolante la vita quotidiana ed in particolare, i doveri verso Colui che ha voluto il tutto.
Prendiamo ad esempio i primi passi del libro della Genesi e ci soffermiamo su quanto ci è riferito circa Noè, la fine del Diluvio e la modifica del nome del Patriarca Abramo in Abraamo.
Al termine del Diluvio il Creatore stabilì con Noè un patto secondo il quale l'Arcobaleno o Arco nel cielo sarebbe stato il simbolo e segnale secondo il quale nei tempi a seguire non ci sarebbe stato alcun cataclisma in cui l'acqua avesse la funzione distruttiva come quella che si verificò con il Diluvio stesso e poco importa se l’evento in se stesso non riguarda tutte le terre emerse di quel lontano tempo, ma solo una parte di esse.
Le parole riportate dalla Genesi ci sembrano ricche di un qualcosa che, all'apparenza sfugge alla nostra interpretazione solamente perché bisognerebbe supporre che Noè, prima del Diluvio, non avesse mai osservato una manifestazione come quella della rifrazione della luce solare in ambiente umido che si forma anche dopo una piccola pioggia.
Molti cultori biblici sono portati ad affermare che prima del Diluvio non ci sarebbero stati fenomeni atmosferici con la presenza di pioggia, ma secondo noi questo evento lo si può escludere a priori perché il mondo vegetale è tale per l'esistenza della pioggia come fenomeno di condensazione del vapore acqueo proveniente dalla precedente evaporazione dell'acqua dei mari.
Se escludiamo l'Arcobaleno come viene inteso da noi, forzatamente dobbiamo cercare un qualcosa di simile e, nello stesso tempo, confacente con l'evento fisico visibile da un essere umano e dallo stesso accetto come manifestazione della Volontà Divina, un qualcosa che sicuramente il Noè di quei lontani tempi non avrebbe mai, prima di allora, visto.
Tra i diversi fenomeni naturali, se si esclude il tradizionale Arcobaleno, non resta altro di simile che le Aurore Boreali ed Australi.
Ammettendo che il fenomeno del Patto” sia stata un'Aurora Boreale o Australe, siamo altresì costretti ad ammettere che la leggendaria Arca si arenò in una parte del nostro globo dove il fenomeno è visibile quindi, in prossimità delle calotte polari che potrebbero essere anche non quelle attuali.
Sempre dalla medesima descrizione biblica si evince anche che la colomba, mandata in perlustrazione per costatare la presenza o meno dell'acqua diluviale, aveva fatto ritorno, dopo una prima visita negativa, con un ramoscello di ulivo nel becco a significare che le acque si erano ritirate ed esisteva terra emersa ed asciutta.
Dai testi scientifici conosciamo l'ubicazione di questa pianta che, da epoche antichissime aveva il proprio habitat naturale in Asia Minore e nel bacino del Mediterraneo e questo fatto porta ad escludere la presenza dell'Arca da qualsiasi zona prossima alle calotte polari del nostro pianeta come oggi le troviamo.
Rimarrebbe il mistero, ma se supponiamo che l'evento Diluvio sia stato in concomitanza con uno spostamento dell'asse di rotazione terrestre che avesse modificato l'assetto del nostro pianeta rispetto al Sole, allora si giustificherebbe non solo il vincolo del patto tra il Signore ed il Patriarca Noè, ma anche la possibilità che uomini e meglio sarebbe dire, che esseri dalle sembianze umane, visionassero le terre antartiche e tramandassero la conformazione geografica che troviamo in diverse forme cartografiche a documentazione di quanto dovrebbe essere presente al di sotto dei ghiacciai del Polo Sud che in parte oggi potrebbero essere confermate dopo gli ultimi scandagli sonar.
A tal proposito vogliamo segnalare alcune pubblicazioni comparse verso gli inizi del anno 1500 quando furono resi pubblici dei documenti proibiti fino allora come la Mappa di Oronzio Finneo (1531) oppure quella di G. Calopodio del 1537, ma maggior stupore desta il Planisfero attribuito a Francesco Rosselli (cartografo) realizzato intorno al 1508 che mostra l'Antartide come oggi ci é segnalata dopo intensi studi geografici.
Nel planisfero di cui si tratta sono visibili molte zone verdi ed indicazioni di probabili città o concentramenti urbani.
In aggiunta a quanto sopra, compare un secondo planisfero portoghese detto di Lopo Homen e riferito all'emisfero Est dove compaiono raffigurate con contorni abbastanza corretti l'Europa, l'Africa e l'Asia nonché il continente americano dove figuravano il Brasile e la Patagonia collegata alla Terra Australis non ancora visitato all’epoca della sua comparsa, dai grandi navigatori.
Come per i planisferi precedenti anche quello detto di Lopo Homen rappresenta il continente australe sgombro dai ghiacci, con montagne, fiumi e sbocchi al mare il tutto troppo preciso per esprimere semplicemente una casualità nelle realizzazioni cartografiche che si sono menzionate.
E' facile supporre che le informazioni da cui, sia il cartografo portoghese, quello italiano nonché il turco Piri Reis abbiano potuto attingerle solamente da fonti risalenti non al periodo di Alessandro Magno come pensano in molti, ma addirittura al periodo Sumero - Accadico, molto più antico e prossimo al diluvio ovvero, intorno all'anno 14000/13000 a. C..
Senza volere anticipare niente, ci teniamo a definire appunto Alessandro Magno un probabile essere di discendenza anunnaka e modificato come essere umano di cui avrebbe solo usato le sembianze e, pertanto capace di agire in maniera decisamente differente dagli umani di quel periodo storico.
Anche questa ipotesi ovvero, quella che suppone uno spostamento temporaneo dell'inclinazione dell'asse terrestre oppure, una oscillazione dell’asse di rotazione, confermerebbe che, oltre alla presenza del Noè biblico, ci sarebbero stati altri sopravvissuti dotati di capacità non certo paragonabili ed immaginabili per esseri umani viventi intorno al 13000 a.C. e, quindi, si confermerebbe quanto i Sumeri ci hanno tramandato parlando di esseri o entità a cui diedero il nome di Anunnaki.
Leggendo ancora i passi biblici, soffermiamoci sul Profeta Ezechiele e quanto quegli scritti ci riportano, malgrado tutte le manipolazioni subite per nascondere o perché la traduzione si presentava ambigua e non accetta al traduttore e leggiamo insieme quanto riportato:
Da Ezechiele 2:
Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio parlare.
Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava.
Mi disse: Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me.
Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi.
Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito.
Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. -
Ascoltino o non ascoltino - perché sono una genia di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una genia di ribelli.
Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perché sono una genia di ribelli.
E tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser ribelle come questa genia di ribelli; apri la bocca e mangia ciò che io ti do.
Io guardai ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo.
Lo spiegò davanti a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti e guai.
Abbiamo confrontato le traduzioni dei diversi testi Biblici ed abbiamo constatato che, su questi passi, essi non coincidono.
La traduzione cattolica effettivamente parla di Figlio degli uomini per il Profeta e Figli di Israele, quindi "Israeliti ” per coloro ai quali doveva essere riportato il messaggio.
La traduzione Deodati, fine 600 inizi 700, riporta alle parole Figli di Israele le parole Figli di Dio mentre i testi attinti dai Rotoli del Mar Morto parlano di Nefilim .
Se sostituiamo a Figli di Israele il significato Nefilim, il discorso si porta in condizione di accettabilità e comprensione di ciò che sarebbe stato l'ordine superiore impartito al Profeta Ezechiele.
In pratica, l'avvertimento va ai Babilonesi ed in particolare a quegli esseri modificati geneticamente voluti e manipolati da coloro che vennero dal cielo ovvero i Nefilim, non altro che gli Anunnaki.
Ezechiele (V. note circa la vita del Profeta) è un discendente di Israele quindi dell'uomo Adamo e non da coloro che iniziarono la loro vita avendo come antenato un essere del genere animale e che subirono la corruzione operata da quelle entità estranee chiamate Anunnaki e, pertanto, non saranno più considerati con il termine Uomo.
Non ci troviamo alla presenza di fantascienza, ma solo una constatazione attenta di antichi documenti e di conferme scaturite dai Rotoli di Qum Ran la cui emersione dopo duemila anni d'oblio, consente oggi uno studio e meditazioni più profonde senza che sia più possibile l'occultamento della verità dopo le distruzioni sistematiche dei testi ebraici avvenute nel periodo medioevale e, successivamente, durante il Terzo Raich (periodo Hitleriano).
Lo steso dicasi dei documenti delle civiltà Sud Americane ad opera degli ecclesiasti spagnoli al seguito dei “Conquistadores” perpetrate con la scusa di "Eresie", al solo scopo di evitare nel futuro conoscenze scomode ed identificative di quelle entità che sarebbero contraddistinte dal termine Alieni, ma che oggi costituiscono la maggioranza dell'umanità come la conosciamo (se la vogliamo considerare tale) dove la contaminazione aliena ha raggiunto livelli altissimi ed il cui riscontro è visibile in ogni manifestazione dove primeggia la limitazione della Libertà di ciascuno di noi con un asservimento d'obbligo dovuto al denaro.
In aggiunta, esiste anche la tenace chiusura al dialogo divulgativo delle direttive e suggerimenti di vita che costituiscono il contenuto delle Sacre Scritture Bibliche non manomesse oppure occultate e non conformi ai testi originali ebraici.
Nel corso del presente testo saranno evidenziate tutte quelle particolarità che meglio indicano la diversità degli uomini tra loro nonché i personaggi più evidenti nell’esprimere una appartenenza differente e come gli uomini nella totalità, possono riscattare se stessi da quella forma di servitù a loro imposta e che dovrebbe ricondurre tutti gli esseri umani in uno stato paritario e di visione del solo ed unico Dio Creatore.
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